Appunti Cosmici per Cacciatori di Taglie by Emanuele Corsi

Appunti Cosmici per Cacciatori di Taglie by Emanuele Corsi

autore:Emanuele Corsi [Corsi, Emanuele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Acheron Books
pubblicato: 2024-08-02T08:21:05+00:00


36

L’analisi dell’ambiente

e' fondamentale

Il condotto sfociava in un ampio spazio nel quale confluivano una decina di binari paralleli, e altrettante banchine sommerse dai detriti. Tra una banchina e l’altra, cumuli di vagoni accatastati in posizioni improbabili.

Probabilmente il vecchio deposito treni.

La volta era più alta che nei tunnel, ma in qualche modo risultava più opprimente per via delle decine di stalattiti di rifiuti sgocciolanti.

Vuol dire che il terreno sovrastante ne è pieno. Siamo letteralmente sommersi dalla spazzatura.

Agata arricciò il naso dal disgusto, l’odore era insopportabile e i filtri delle maschere protettive non erano fatti per schermare gli aromi.

“Che puzza.” Il giovane Grodd portò una mano davanti alla mascherina facendo gesti plateali con l’altro braccio. Il che gli valse un’occhiataccia da Spartacus, uno scuotimento di capo da parte di Hugo e l’ennesimo sospiro di Franziska. Dal canto suo, Kaili si mantenne impassibile e perfettamente controllata, là in retroguardia. Come per chiudere il cerchio, Davide scoccò un occhiolino a Franziska, che arrossì violentemente.

Agata si morse il labbro inferiore.

Che dovrei pensare di questa... intesa?

Ricordava quando, da giovane, si era ripromessa infinite volte di non essere una madre soffocante. Per non ripetere gli errori provati sulla sua pelle. Per non trovarsi di fronte a una figlia in fuga appena sedicenne, appresso al primo scapestrato che le aveva fatto battere il cuore, come aveva fatto lei. Ma come evitare di essere iperprotettivi con un’adolescente come Franziska? In una situazione impossibile come la sua? Come non proteggerla dalle sofferenze inevitabili che le relazioni con i suoi coetanei le avrebbero procurato?

Proprio lui, poi, così vanesio e superficiale. Non è evidente che si stia solo divertendo con lei?

Scosse la testa, ricacciando in gola quel sapore amaro che le aveva invaso il palato.

O forse sono solo esagerata, forse è solo una scusa per esercitare il controllo che ho sempre voluto e incarnare il mostro da cui sono scappata. Forse è vero che siamo la sintesi degli errori dei nostri genitori…

“Le mappe dicono da quella parte.” Spartacus tese il braccio a indicare il lato più lontano, dove riprendevano i tunnel.

Hugo grugnì, senza dubbio nel tentativo di tenere il passo nella sua inutile competizione con l’altro maschio.

Agata strizzò appena l’occhio destro, attivando le funzioni avanzate del monocolo tattico. L’illuminazione era scarsa là in fondo, nonostante il chiarore giallo-verdastro che proveniva da quelle pareti malsane, e nemmeno la visione notturna riusciva a penetrare le tre aperture parallele che ingoiavano la prosecuzione dei binari. Uno, due passi verso il ciglio della banchina le rivelarono ciò che già sospettava: qui la muffa ricopriva non solo le pareti ma anche il terreno, e dalla massa molliccia e vagamente pelosa spuntavano lacerti non meglio identificati, forse residui di creature viventi. I denti si serrarono in una morsa dolorosa, e dovette costringersi a rilassare le mascelle prima di rimettersi in cammino lungo il limitare della banchina.

“Cazzo.” Hugo si fermò ad armeggiare con i suoi occhiali preferiti.

“E come ci arriviamo dall’altra parte? Guardate che roba,” aggiunse Davide con una risatina nervosa. Perché finché c’era solo muffa era un conto, ma



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